VERBANIA - 24.09.2015 - Nessuna pistola,

né pattugliamenti in coppia, né servizi notturni. Il Consiglio comunale di Verbania ha detto no alla proposta di armare la polizia municipale lanciata dal consigliere Michael Immovilli e dal club Forza Silvio. Una maggioranza trasversale che ha anche abbracciato Forza Italia – Mirella Cristina, capogruppo e segretario provinciale del partito ha preso con forza le distanze da Immovilli – ha detto no lasciando ai due "azzurri" il solo sostegno di Giorgio Tigano del Fronte nazionale. Qualche voto in più hanno raccolto la proposta che i vigili di quartiere agiscano in coppia per tutela propria e dell'ordine pubblico, e quella di programmare il turno notturno fisso che oggi é opzionale e attivato solo nella stagione turistica. A chiedere la votazione per punti é stata Stefania Minore della Lega Nord.
Per Immovilli i vigili armati sono l'unica risposta concreta al bisogno di sicurezza dei cittadini. Di diverso tenore quasi tutti gli interventi. L’assessore alla Polizia municipale, Giovanni Alba, oltre a esprimere il parere negativo della giunta ha riferito che la quasi totalità degli agenti in servizio a Verbania è contraria.

Tigano ha perorato la causa sostenendo che “l’attuale regolamento di polizia municipale prevede l’armamento dei vigili e che, comunque, sono a tutti gli effetti agenti di pubblica sicurezza”.

Oltre alle motivazioni ideologiche, chi è contro i vigili armati s’affida anche a ragionamenti di tipo economico. Fornire l’arma di servizio significa acquistarla, provvedere ai corsi, alle visite mediche per il porto d’armi, alle esercitazioni e a dotare il comando di una camera di sicurezza per le armi.

Nel replicare Immovilli ha fatto notare l’incongruenza del Pd che governa le città di Domodossola e Omegna, dove i vigili sono armati.