CASTELLETTO - 24.09.2015 - Domenica sera l'ingresso ufficiale
nella comunità di Castelletto con una messa nella chiesa parrocchiale di Sant'Antonio alla presenza del sindaco, in fascia tricolore, e presidente della Provincia di Novara Matteo Besozzi. Ieri il definitivo trasferimento all'oratorio “San Carlo” "tra qualche scatolone ancora da aprire e nuovi rumori".
Così don Fabrizio Corno, nominato assistente della Casa della gioventù del paese ticinese, ha scritto sul suo profilo Facebook. Ha intanto iniziato a insegnare religione alle locali scuole medie e a metà ottobre comincerà l'anno catechistico e di animazione. "Ho notato - evidenzia - che c'è molto entusiasmo". Durante la funzione concelebrata dai prevosti di Castelletto Vittorio Moia, che è anche vicario del vescovo Franco Giulio Brambilla per il territorio del Basso Verbano, e di Intra Costantino Manea, a don Fabrizio sono stati donati un Vangelo, una felpa dell'oratorio, una maglietta della manifestazione “Sballata d'estate”, e un pennello. "Un po' il simbolo del lavoro che sto iniziando e un po' l'invito a cercare di colorare l'oratori"»: sempre parole di Corno che è stato festeggiato anche da un gran numero di fedeli scesi da San Vittore di Verbania dove ha svolto il suo ministero negli ultimi 11 anni. Alla predica il sacerdote originario di Gravellona s'è rivolto ai bambini presenti domandando loro a cosa serve un prete e loro non si sono fatti pregare: per dire messa, per aiutare le persone a incontrare Gesù e per far divertire i ragazzi organizzando giochi e altre iniziative. "State tranquilli: farò - ha replicato don Fabrizio - anche questo. Ma vorrei fare anche un'altra cosa. Quello che ha fatto il santo curato d'Ars. Un giorno chiese a un piccolo la strada proprio per Ars. Ottenuta la risposta, gli disse: «Tu mi hai mostrato la via che conduce ad Ars, e io ti indicherò la via del cielo".