MONZA – 19.03.2015 – Spacciatori social. Compravano e vendevano droga
tramite Facebook e WhatsApp, utilizzando gli emoticon – le faccine – come codice per indicare sostanza e quantità. La polizia di Monza ha presentato oggi in una conferenza stampa i risultati dell’inchiesta “Sballo 2.0” che in sei mesi ha permesso di smantellare una rete di spaccio estesa a una buona parte della Lombardia e con una ramificazione nel Vco.
Tra i 61 soggetti raggiunti da vari provvedimenti giudiziari – 4 arresti in flagranza, 8 ordini di custodia cautelare in carcere e 5 obblighi di dimora – ci sono infatti anche tre giovani del Vco. R.C. (20 anni) e P.M. (31) di Verbania e B.F. (26) di Gravellona Toce, tutti e tre disoccupati.
Secondo gli inquirenti s’era costituita una centrale di spaccio che, a scuola e in discoteca, distribuiva marijuana, droghe varie ma soprattutto ketamina, un forte anestetico utilizzato in medicina e in veterinaria e classificato al sesto posto tra le droghe più pericolose per la salute.
Proprio la ketamina è la sostanza che aveva assunto, a inizio 2014, una minorenne brianzola ritrovata in stato confusionale a una fermata dell’autobus di Monza dopo una notte di sballo in discoteca. Da lì è partita l’indagine che nella fase finale ha coinvolto le questure di sei province (Vco, Monza, Milano, Brescia, Bergamo, Lecco) e ha visto dispiegati oltre duecento uomini, che hanno sequestrato 3 litri di chetamina, 200 grammi di marijuana, 55 francobolli allucinogeni all’Lsd, 2 serre per la coltivazione delle piante di cannabis, oltre 10mila euro in contanti.
I contatti tra venditori e acquirenti viaggiavano sui social network, su Facebook o WhatsApp, dove – per esempio – un quadrifoglio significava marijuana.
Dei 61 ragazzi coinvolti, tutti incensurati, numerosi sono minorenni, studenti, figli di famiglie anche benestanti.