VERBANIA – 09.09.2015 – Fattura autoridotta? O Verbania paga o faremo causa.

Rischia di finire in tribunale la lite tra il Comune e ConSerVco per il conto dei rifiuti di agosto. Un conto che secondo il sindaco Silvia Marchionini non va assolutamente pagato “pieno” (e di fatti s’è tagliata la fattura del 20%) perché il servizio è scadente e la città sporca.

Un conto che, secondo l’azienda, va contestato da contratto oppure, se non si paga, avrà conseguenze legali. È questo il sunto della lettera di risposta inviata dall’amministratore unico di ConSer, Biagio Bonfiglio, al Coub (l’ente che agisce in delega al Comune nel settore dei rifiuti e che è titolare del contratto di servizio) e per conoscenza al Comune, in risposta ai rilievi che il primo cittadino ha voluto rendere pubblici l’altro ieri. La replica è, nero su bianco, l’applicazione del contratto di servizio, che ha procedure chiare in caso di presunte inadempienze: contestazione, valutazione ed eventuale sanzione. Sul “caso” di agosto non è aperta alcuna procedura di contestazione, anche perché la lettera del sindaco è assolutamente generica e non cita fatti precisi sui quali intervenire disciplinarmente.

Resta il fatto che il documento esiste e, anche se di scarso valore contrattuale, ha un certo peso politico e vale come l’avvio di un braccio di ferro molto delicato. Ciò che ConSer ha scritto nella risposta – senza saldo delle fatture, né contestazioni, si andrà per vie legali – è uno scenario paradossale. Se Marchionini dovesse insistere verrebbe citata dall’azienda della quale non solo è il principale cliente, ma anche l’azionista di maggioranza relativa. Se invece si tirasse indietro e pagasse, darebbe all’opinione pubblica – da lei stessa chiamata in causa con la diffusione del documento – un’immagine negativa.