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ghidini marco
VERBANIA - 08.09.2015 - Una targa, la benedizione religiosa,

i discorsi e poi tutti a giocare. Sarà così, come sarebbe piaciuto a lui – cioè con i bambini a correre dietro un pallone su un prato verde – la cerimonia di intitolazione del campo di Suna alla memoria di Marco Ghidini, sabato dalle ore 14.

Il mese scorso la giunta ha aderito alla richiesta del quartiere e dei dirigenti della Voluntas Suna di ravvivare il ricordo, per la verità mai sopito, del 42enne allenatore della società granata scomparso nel 2003 da un infarto. In poco tempo s’è organizzata la cerimonia che, nella sua semplicità, s’addice molto alla figura di Marco, un uomo più a suo agio in panchina che nelle “pubbliche relazioni”, che ha comunque sempre avuto un rapporto speciale con tutti i bambini che ha allenato e che ancora oggi lo ricordano con nostalgia e affetto. In uno sport, il calcio, che anche tra i bambini (più che altro tra i genitori) è competizione e culto del risultato, mister Ghidini era un uomo controcorrente, che sarebbe stato a disagio se avesse vinto sul campo lasciando in panchina i bambini meno bravi o più indietro degli altri nel gioco. Dovevano giocare tutti. E tutti giocavano, divertendosi spensierati anche prendendo qualche gol in più. E giocheranno ancora sabato perché, dopo la posa della targa da parte del sindaco Silvia Marchionini e la benedizione del parroco, le parole lasceranno spazio al campo, per un torneo giovanile. Il giusto modo di ricordare.

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