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messa eucarestia
NEBBIUNO - 01.09.2015 - Non sono più i tempi

di quando Gigliola Cinquetti cantava “La domenica andando alla messa”. Nel Vergante nei dì di festa non è più “garantita” la funzione eucaristica. Il motivo è molto semplice: i preti sono sempre meno. Alla fine del 2014 è morto il prevosto di Tapigliano-Fosseno Alessandro Bottigella, e recentemente s'è dimesso per motivi di salute quello di Solcio Michele Ingegnoli, 85 anni. Ecco così che il Sinodo diocesano in corso di svolgimento ha stabilito che le parrocchie in questa zona siano ridotte da 16 a cinque: Arnaldo Giulini guiderà le comunità di Ghevio e Pisano; Maurizio Medina quelle di Nebbiuno, Tapigliano-Fosseno e Colazza; Emilio Micotti quelle di Massino Visconti, Brovello e Carpugnino; Albert Tafou quelle di Gignese, Nocco e Vezzo; e Massimo Galbiati quelle di Lesa, Villa Lesa, Solcio, Calogna-Comnago e Belgirate. In questi paesi se i preti la domenica non potranno essere presenti per la concomitanza con altre celebrazioni, scatterà l'alternanza tra la messa e la liturgia della Parola affidata a un laico o a un consacrato. Parallelamente ai religiosi sarà affiancata un’équipe di collaboratori in grado di togliere ai sacerdoti "l’ansia delle questioni amministrative - spiega il vescovo di Novara Franco Giulio Brambilla - che sono un peso gravoso che rischia di disperderli in tante occupazioni che non costruiscono la vita cristiana, e che si aggiungono alla fatica dell'apostolato".

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