VERBANIA – 01.09.2015 – Verrà effettuata
probabilmente domani all’ospedale “Castelli” di Pallanza l’autopsia sul corpo di Riccardo Lomazzi, il ventiquattrenne di Zoverallo morto l’altra notte sulla spiaggia Bel Sito di Suna e il cui corpo è stato ritrovato ieri mattina nell’acqua, a pochi metri dalla riva. Il medico legale dovrà chiarire le circostanze del decesso, la cui dinamica è riconducibile a un suicidio. Secondo la ricostruzione degli inquirenti il giovane, che ha raggiunto la spiaggia domenica sera con la moto del padre, una volta sulla riva ha indossato il meccanismo mortale che s’era costruito. Lo studente di ingegneria ha ancorato a un supporto rigido un tubo di metallo e con un imbragatura l’ha fissato al corpo in modo che la canna aderisse al petto. All’interno della canna c’era dell’esplosivo – forse polvere pirica – e probabilmente un proiettile. Il colpo partito dall’innesco a pulsante potrebbe non essergli stato fatale. Forse privo di sensi, è caduto a terra sbattendo il capo contro una roccia, come dimostrano alcuni ematomi. Il suo corpo è stato scorto alle 10,30 circa da un camionista in transito sulla statale, che ha allertato i soccorsi.
Riccardo era un bravo ragazzo e apparteneva a una bella famiglia, racconta senza retorica e al di là dei luoghi comuni chi lo conosceva. Un giovane intelligente e ingegnoso, che aveva praticato nuoto e canottaggio, che mai aveva mostrato l’intenzione di un gesto estremo.
La notizia ha scosso la città che già due anni fa era rimasta esterrefatta e s’era interrogata di fronte alla tragedia del giovane Tommaso Ramenghi, che s’è tolto la vita in casa.