VERBANIA – 31.08.2015 – “Tanti cari saluti”. L’ultimo messaggio, scritto sulla bacheca di Facebook,
è di ieri sera e porta come orario le 23,50. Un messaggio che, unito ai primi riscontri sulla dinamica del decesso, fa propendere per l’ipotesi di un suicidio legato, forse a una delusione amorosa. Riccardo Maria Lomazzi è il giovane trovato morto stamane a Suna. Aveva compiuto 24 anni in aprile e studiava ingegneria al Politecnico di Torino dopo il diploma di perito al “Cobianchi” nel corso biologico-sanitario. Residente in via alla Fontana, a Zoverallo, abita insieme al papà Giovanni e alla mamma Maria Carmela, e ha una sorella più grande, Elisa, che studia musica. Riccardo ha raggiunto ieri sera la spiaggia di Suna a bordo della moto del padre (i genitori stanno rientrando da una vacanza in Calabria), una vecchia Guzzi di color rosso, che è ancora parcheggiata a bordo strada, con il casco nero legato alla sella. La morte risale probabilmente a un breve lasso di tempo dopo quel messaggio, anche se il corpo è stato trovato solo a metà mattinata. Al centro del petto una ferita, causata probabilmente dal rudimentale ordigno trovato accanto, una sorta di pistola improvvisata fai-da-té, con una canna fissata a un supporto e un innesco probabilmente elettrico. Si sospetta che il giovane si sia tolto la vita con questo marchingegno, ma la dinamica è da chiarire e verificare, compito affidato ai carabinieri del Nucleo investigativo guidati dal capitano Giovanni Della Sala e del Radiomobile comandati dal tenete Cristian Tapparo. Sarà comunque l’esame autoptico a determinare con precisione l’ora del decesso e le cause. Riccardo viene descritto da chi lo conosceva come un ragazzo serio, educato, intelligente e un po’ introverso. Stupisce che si sia deciso a un gesto simile, con queste modalità.