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BANIA – 18.08.2015 – “A questo punto tuteleremo

le nostre ragioni nelle opportune sedi civili e penali”. Si chiude così il comunicato stampa di precisazione con il quale anche Adigest entra nelle querelle del canile. La società che per un anno – prima con contratto a trattativa diretta, poi con affidamento temporaneo dopo la rescissione dell’accordo da parte del Comune – ha gestito il “Rifugio del cane”, non ci sta a subire le accuse di aver causato danni alla struttura.

“Respingiamo con forza le accuse mosse contro Adigest che nel 2014 aveva ottenuto l’affidamento della gestione del canile di Verbania – scrive la societù –. Anche se Adigest e il Comune di Verbania hanno interrotto i rapporti possiamo affermare con certezza che non è mai stato apportato alcun danno agli immobili del canile e tanto meno sono stati somministrati cibi e medicinali scaduti agli animali presenti. È possibile, invece, che in questi mesi, dopo l’abbandono della gestione della struttura, i cibi e i medicinali siano scaduti, ma di questo non possiamo avere né prenderci la responsabilità”.

Nella precisazione Adigest se la prende con gli Amici degli animali, affermando che “dal luglio 2014, è stata prodotta una relazione sul canile, documentata da foto, riscontrando numerose problematiche derivanti dalla precedente gestione. L’azienda ci tiene a precisare che è stata puntualmente eseguita un’operazione di derattizzazione. Inoltre, Adigest non è responsabile della fornitura di medicinali veterinari perché questa non rientrava tra gli oneri dell’azienda, come indicato dal capitolato, ma era oggetto di un diverso appalto”.

La polemica nasce il 4 agosto scorso, giorno della presentazione del progetto “canile 2.0”. La conferenza stampa si apre con l’Amministrazione – sindaco e assessore – e con il nuovo gestore – la cooperativa Il Sogno – che mostrano un dossier fotografico (poi diffuso alla stampa dal portavoce del sindaco) in cui si testimonia il degrado della struttura.

Qualche giorno più tardi gli Amici degli animali, destinatari delle critiche, dribblano il problema ricordando che la gestione del canile non era in capo a loro, ma a Adigest.

Da qui la replica con tanto di minaccia di querela, che sarebbe l’ennesima di questa vicenda.

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