VERBANIA – 23.07.2015 – Firmopoli verso il processo.
Si terrà l’11 novembre di fronte al gip l’udienza per il rinvio a giudizio delle persone coinvolte nell’inchiesta sulle elezioni comunali di Verbania del 2014.
Il sostituto procuratore Nicola Mezzina ha chiuso l’indagine chiedendo il rinvio a giudizio per otto dei nove indagati, cioè: Marco Zacchera, Luigi Songa, Antonio Tambolla, Antonio Di Tullio, Marco Campanini, Giulio Lapidari, Diego Brignoli e Giuseppe Grieco. Tutti sono accusati, in concorso, di aver violato le leggi elettorali. Songa, Campanini, Lapidari, Brignoli e Grieco sono chiamati in causa in quanto autenticatori di firme non regolarmente raccolte o, nel caso di Campanini e Songa, risultate poi false. A quest’ultimo, così come a Zacchera, Tambolla e Di Tullio il pm contesta anche la falsificazione di alcune firme operata in prima persona.
L’indagine, che ha coinvolto 12 delle 14 liste in corsa per le elezioni (tutte tranne Ncd e Comunità.vb, entrambe a sostegno del candidato sindaco Marco Parachini), riguarda sia il centrodestra, sia il centrosinistra.
È uscita dall’inchiesta invece Silvia Magistrini, ex assessore comunale a Verbania e all’epoca dei fatti consigliere provinciale. Per lei le contestazioni riguardavano l’autentica di tre firme che la diretta interessata – che ha voluto farsi ascoltare dal pm – ha sempre riferito essere state regolarmente raccolte. Circostanza che, evidentemente, ha convinto Mezzina, che non ha proceduto nei suoi confronti.
L’approdo di fronte al gip è l’ultimo passo prima del processo. Il magistrato dovrà vagliare le richieste del pm e ascoltare le difese degli imputati prima di decidere se processarli o se archiviare le accuse. In sede di udienza preliminare è anche possibile, per chi ne ha intenzione, di accedere ai riti alternativi: patteggiamento o abbreviato.
Quella sarà anche la fase in cui si potranno presentare le parti civili. Al momento le parti offese sono due sottoscrittori che hanno disconosciuto la firma e presentato contestuale querela, oltre a Parachini – come candidato sindaco – e Valentina Incerto, capolista di Comunità.vb che, ritenendosi danneggiati dall’alterazione delle liste elettorali si sono costituiti con i propri legali. Comunità.vb ha peraltro depositato una mozione che chiede al Consiglio comunale di far sì che anche il Comune si costituisca parte civile.