VERBANIA – 23.07.2015 – Si chiama Renato Casarotti,

ha 49 anni, è residente a Gargallo ma vive a Sesto Calende, dove lavora. È lui l’uomo che i sommozzatori dei vigili del fuoco e la macchina dei soccorsi (Guardia costiera e la Nautica della polizia) stanno nuovamente cercando dall’alba di stamane nello specchio d’acqua antistante il lido di Suna.  

Il corpo non si trova ma, dalla testimonianza dell’amico che era con lui, Antonello Cuccheddu, e dalle ricostruzioni dell’accaduto non ci sono dubbi che sia annegato. È stato il coetaneo, ex compagno di scuola, che l’accompagnava in un pomeriggio di svago sul motoscafo a raccontare che a un tratto l’ha sentito chiedere aiuto e l’ha visto andare a fondo. Sull’incidente potrebbero aver influito le difficili condizioni meteo: vento teso e lago molto mosso. Ma non è da escludere un malore anche se Renato non aveva accusato alcun problema fisico.

Chi lo conosce racconta di una passione per le barche e di una certa dimestichezza con il lago che rendono ancor più incredibile ai loro occhi la notizia di un incidente. L’imbarcazione su cui viaggiava, un Open modello Gabry 550, è un piccolo motoscafo fuoribordo lungo cinque metri e mezzo sul quale si può viaggiare anche in sei. Un motoscafo che si chiama Martyna e porta il nome della figlia diciottenne di Renato, che vive con la mamma, dalla quale l’uomo – che a Sesto Calende ha una nuova compagna – è separato. La residenza è tuttavia ancora fissata a Gargallo, paese in cui abitano i genitori e nel quale è molto conosciuto, anche se da tempo la sua vita era lontana dall’alto Novarese, soprattutto per il lavoro come tecnico manutentore delle macchine industriali alla Lascor, azienda del gruppo Swatch che produce casse per orologi in metallo.