COSSOGNO – 22.07.2015 – Salvato dal gps, dal sangue freddo e dalla fortuna.
È un’avventura degna della trama di un film quella accaduta oggi a un uomo di nazionalità polacca residente a Londra. Appassionato di montagna s’è avventurato oggi in uno dei punti più affascinanti e impervi della Valgrande. Nella parte settentrionale della Val Pogallo da secoli è aperto il sentiero che passa per le Strette del Casè (il luogo che la storia riconduce al sanguinoso scontro tra i montanari di Malesco e Cossogno) e che porta dalla Bocchetta di Campo alla Corona di Ghina. Il paesaggio è selvaggio: pareti a picco, vegetazione rada, massi ovunque. I tre passaggi delle strette sono consigliati a alpinisti esperti, come il polacco che, armato di tutto punto e in solitaria (contravvenendo alle regole del buon senso), ha affrontato il percorso. Ma è caduto e s’è provocato traumi di una certa gravità che l’hanno immobilizzato. Sofferente ha avuto il sangue freddo di auto medicarsi come un novello Rambo e di azionare il dispositivo di emergenza gps.
L’allarme è stato raccolto dall’Aeronautica che l’ha trasmesso al Soccorso alpino. Conoscendo la posizione i soccorritori sono andati a colpo sicuro e quando sono arrivati in zona, che dista due ore buone di cammino da Cicogna, si sono trovati di fronte all’uomo che, nel tentativo di sostentarsi e pensando che avrebbe dovuto trascorrere la notte all’addiaccio, da seduto aveva accesso un piccolo fuoco le cui fiamme l’avevano raggiunto. Con gli arti fratturati, impossibilitato a alzarsi in piedi e bruciacchiato, è stato recuperato e trasportato all’ospedale Maggiore di Novara, dove è ricoverato. È sopravvissuto grazie all’uso della tecnologia e al sangue freddo di cercare di medicarsi e nonostante lo zelo d’accendere il fuoco. Quasi come in un film.