CANNOBIO – 10.07.2015 – Una vincita, una diatriba.
Quando, nell’ottobre del 2012, un cittadino svizzero vinse 30.000 euro alle slot videolottery, era al settimo cielo. Per lui, che di quella cifra aveva bisogno, fu una manna piovuta dal cielo. Da lì, però, iniziò una serie di fatti che gli fece perdere parte della somma e che lo costrinse a denunciare il gestore della sala giochi La Fenice di Cannobio. Marco Parrella, 45enne originario di Verbania ma residente nella cittadina di confine, è sotto processo per truffa perché, così sostiene il pm Anna Maria Rossi, offrendosi di incassare per conto dello svizzero la somma vinta, lo ingannò facendogli credere che una fetta del 20% se la sarebbe trattenuta lo Stato. Il fortunato giocatore, che aveva bisogno di denaro, cedette il tagliando a un connazionale che gli aveva prestato una certa somma per l’acquisto dell’auto. Questi si recò a Cannobio e ritirò 22.000 euro dei 30.000 previsti. Scattò la denuncia e le indagini spinsero la Procura a perseguire Parrella. Il quale, comparso in aula il maggio scorso, spiegò che l’incasso della vincita non la fece lui direttamente ma tramite un intermediario, un commerciante di Cannobio che aveva da “ripulire” 30.000 euro in nero.
Oggi in aula è comparso il gestore della sala-slot e ha testimoniato la vittima della truffa. Di fronte al giudice Rosa Maria Fornelli le parti hanno concluso un accordo per la remissione di querela con il saldo di 4.000 euro. Entro il 12 dicembre dovrà esserci il pagamento e il ritiro della denuncia. In caso contrario il processo riprenderà.