VERBANIA – 10.07.2015 – Venti centimetri in più
della media. Alla stazione di Sesto Calende, in prossimità della diga della Miorina la cui apertura (e chiusura) regola artificialmente il livello del Verbano, il dato è inequivocabile. Per essere in estate e calcolando che le precipitazioni stagionali non sono state straordinarie, l’altezza del Lago Maggiore è alta: 20,2 centimetri al di sopra dei valori medi del periodo calcolati dal 1942 a oggi, appena 30 centimetri al di sotto della piena massima (sempre relativa a luglio) ma anche ben 90 centimetri in più della magra storica.
La conseguenza più evidente, almeno per gli abitanti dei paesi lacustri, è la riduzione di spiagge e lidi, che nei giorni scorsi sono stati presi d’assalto per combattere, gratis, l’assalto dell’ondata di caldo africano che s’è abbattuta sull’Italia.
Questi dati rilanciano il problema, quanto mai d’attualità, del livello standard del Verbano in estate, oggetto di un braccio di ferro politico istituzionale tra chi (i comuni rivieraschi, gli operatori turistici e gli studiosi degli ecosistemi) lo vorrebbero più basso, in linea con l’andamento naturale; e chi (agricoltori della Bassa, proprietari delle centraline idroelettriche) lo vorrebbero tenere più alto per non rischiare di avere danni e disagi in caso di siccità.
L’ultimo accomodamento raggiunto al ministero è a +1,25 metri sullo zero idrometrico, mediazione tra +1 e +1,5, con avvio di un monitoraggio e previsione quinquennale di stabilizzazione a +1,5. La prospettiva non piace al Verbano, che in queste ore ha visto le sue istanze rappresentate a Roma. L’onorevole Enrico Borghi ha infatti presentato, insieme a altri 30 deputati pd e su richiesta dell’assessore verbanese all’Ambiente, Laura Sau, un’interpellanza urgente affinché “si salvaguardino innanzitutto gli equilibri ecologici delle sponde lacuali nonché non si comprometta il servizio turistico così essenziale per l’economia del nostro territorio. Mi aspetto una garanzia del Ministro Galletti in tal senso".