VERBANIA – 02.07.2015 – “Presidént, preocupat pù: alègar”.
È stato Claudio Loraschi, suo braccio destro nei Pacian da Intra, a dare l’ultimo saluto a Claudio Viganò. O, perlomeno, ci ha provato. Avrebbe voluto ricordarlo a modo suo, con un discorso affettuosamente irriverente, come quelli dei tanti carnevali vissuti insieme. Dolore e commozione hanno però preso il sopravvento sulla verve dialettica e, così, è stato un lungo, caloroso e sentito applauso ad anticipare l’uscita del feretro dalla chiesa.
Oggi nella basilica di San Vittore, cuore della comunità intrese, Intra e Verbania hanno accompagnato Viganò nel suo ultimo viaggio terreno. Tra le polo rosse dei Pacian, la presenza di tantissimi amici e colleghi, i familiari, è stato un saluto mesto, perché carico dei rimpianti per la scomparsa di una persona amata, stimata e rispettata, che sempre s’è spesa per la sua comunità. Così lo ha anche ricordato il sindaco Silvia Marchionini, che ne ha sottolineato le doti di grande organizzatore e di persona capace di aggregare attorno a se.
Claudio, che è stato anche imprenditore capace, che ha traghettato l’attività di famiglia sino ai giorni nostri, lascia una traccia. L’ha ricordato nell’omelia anche don Costantino Manea, invitando a guardare la fine di questa vicenda umana con la fede cristiana.
Per i Pacian la scomparsa del loro presidente è un duro colpo. Ma, pensando a lui come se fosse vivo, viene da credere che anche in un’occasione triste come questa avrebbe trovato il modo per guardare avanti, pensare alla prossima festa.