VERBANIA - 27-05-2022 -- Nella “spaccata” alla casa parrocchiale di Ghiffa, avvenuta l’anno scorso, era stato tradito dalle telecamere. Immortalato mentre, dopo aver forzato l’ingresso, se ne usciva con una busta contenente denaro contante, era stato subito riconosciuto dalle forze dell’ordine. Ricevuta la denuncia del sacerdote lui, 49enne d’origine ossolana residente nel Verbano, è stato individuato perché autore di una sequela di furti messi a segno con le medesime modalità in bar, ristoranti, abitazioni private, imprese e anche in una scuola. Più volte denunciato e anche arrestato in flagranza, attualmente si trova nella casa circondariale di Pallanza proprio per scontare le pene accumulate per i numerosi precedenti. Dal carcere, tuttavia, s’è adoperato per risarcire il danno provocato al parroco, restituendo 500 euro. Per questo motivo, nel processo con rito abbreviato per furto in abitazione celebrato a Verbania, il Tribunale gli ha riconosciuto l’attenuante che, bilanciata con la recidiva e i precedenti, l’ha portato a una condanna di un anno, due mesi e sei giorni, meno della metà dei due anni e otto mesi chiesti dal pm Maria Portalupi.